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Immagine del redattoreLorenzo Pisana

Intervento osteopatico per la sindrome dello stretto toracico superiore

La problematica di cui parliamo oggi non è molto conosciuta fra i pazienti. Infatti, anche se spesso i nostri pazienti ci riferiscono di particolari sintomi agli arti superiori, non sempre è facile identificare la presenza proprio della sindrome da stretto toracico superiore (TOS).





Questa condizione si verifica quando si presenta una compressione di alcuni nervi e/o vasi sanguigni che vanno dall’area cervicale a quella degli arti superiori. Uno dei sintomi più frequenti è una sensazione di formicolio che spesso interessa delle aree specifiche del braccio e della mano. Molti pazienti che presentano questa condizione riferiscono per esempio una “strana sensazione” in corrispondenza delle ultime due dita della mano.


È fondamentale distinguere una componente neurologica, una componete neurovegetativa e una componente vascolare.

La sintomatologia algica compare durante determinati movimenti o posture ben precise.


Il dolore è accompagnato da parestesie, alterazioni della sensibilità tattile e termica, pallore, cianosi, disidrosi. Inoltre viene riferita facile stancabilità dell’arto e stanchezza, con sensazione di cedimento dell’arto durante l’abduzione. Il dolore si irradia alla spalla, al petto, alla regione interscapolare nonché al braccio e alla mano.

La sintomatologia vascolare può essere arteriosa, venosa e mista.


Pallore, cianosi, pesantezza dell’arto possono rappresentare un evento vascolare pur tuttavia con segni aspecifici.

Sono considerati “sintomi di accompagnamento” la cefalea, disturbi dell’udito e dell’equilibrio e nausea, disturbi del sonno.


Le eziologie comuni della TOS sono state classificate come congenite, traumatiche o acquisite dal punto di vista funzionale:


Congenita: cervicale o prima costola.


Traumatiche: colpi di frusta, incidenti automobilistici.


Funzionale: attività vigorosa e ripetitiva dell'estremità superiore.


Più raramente si possono presentare altri segni e sintomi, come alterazione della temperatura cutanea percepita, gonfiore, cambiamenti del colore della pelle, difficoltà ad afferrare alcuni oggetti o svolgere alcuni movimenti fini della mano.





Questa condizione può avere diverse cause, come anormalità genetiche o traumi pregressi, oppure anche cause acquisite come lo sviluppo di alcuni particolari gruppi muscolari che si trovano a livello della cervicale bassa.


I pazienti presentano una costellazione di sintomi che possono manifestarsi come sintomi neurologici puri o vascolari o una combinazione di entrambi. Delle tre forme di TOS, la TOS neurologica (nTOS) rappresenta fino al 95,0% dei casi. Pertanto, il riconoscimento precoce dei segni e dei sintomi della nTOS è un passo importante per prevenire la progressione della malattia e sviluppare un piano di trattamento adeguato. I pazienti che presentano una nTOS hanno spesso un'anamnesi di traumi al collo che precedono i sintomi: incidenti automobilistici, scompensi posturali e stress lavorativo ripetitivo sono i più comuni

Il lavoro che ognuno di noi svolge può avere una forte relazione con lo sviluppo di sindrome dello stretto toracico superiore, infatti esistono alcune categorie lavorative che possono essere maggiormente interessate, come parrucchieri, artigiani, sarti, o altri lavori che contemplano l’utilizzo di movimenti manuali ripetuti che richiedono l’elevazione delle braccia.


Esistono alcuni test specifici che possono aiutare ad indagare questo disturbo. Per esempio, se l’osteopata sospetta la presenza di una sindrome dello stretto toracico superiore, potrebbe chiedervi di fare alcuni particolari movimenti delle braccia e delle mani, oppure potrebbe esercitare una piccola pressione a livello della parte superiore della spalla. Tutti questi test si avvalgono della vostra stretta collaborazione, quindi sarà molto importante comunicare all’osteopata qualsiasi vostro cambiamento nella percezione del dolore e della sensibilità.


Ci sono diverse modalità di trattamento, che fondamentalmente differiscono in base all’entità dei disturbi presentati. L’osteopata ha un ruolo non solo preventivo nel cercare di evitare l’insorgere di questo disturbo, ma anche di evitare che questa condizione, soprattutto se trascurata, possa peggiorare e ripercuotersi negativamente sullo stato di salute del paziente. Una valutazione strutturale osteopatica può rivelare i fattori miofasciali diretti e indiretti che contribuiscono ai sintomi della TOS.

Alcune tecniche osteopatiche comuni che potrebbero essere utilizzate includono:


-Mobilizzazione articolare: L'osteopata può utilizzare tecniche manuali per migliorare la mobilità delle articolazioni nella regione dello stretto toracico superiore, riducendo così la compressione delle strutture nervose e vascolari.


-Tecniche di rilascio miofasciale: Queste tecniche mirano a ridurre la tensione e il dolore muscolare attraverso la manipolazione delle fasce muscolari e dei tessuti connettivi che possono contribuire alla compressione nella regione dello stretto toracico superiore.


-Mobilizzazione nervosa: L'osteopata può utilizzare tecniche per migliorare la mobilità dei nervi interessati, come il plesso brachiale, al fine di ridurre la compressione e alleviare i sintomi correlati.



Referenze:

-Abraham, P., Lecoq, S., Mechenin, M., Deveze, E., Hersant, J., Henni, S., (2024), Role of lifestyle in thoracic outlet syndrome: a narrative review, Journal of Clinical Medicine, 13(2): 417;

-Cavanna, A., Giovanis, A., Daley, A., Feminella, R., Chipman, R., Onyeukwu, V., (2022), Thoracic outlet syndorme: a review for the primary care provider, Journal of osteopathic medicine, 122(11): 587-599;

-Herring, J.A., Soto, G.N., Silver, S., (2021), Crochet the pain away: A case study of osteopathic manipulation for cervical rib induced thoracic outlet syndrome, The american academy of osteopathy journal, 31(2): 51-54;

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