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Immagine del redattoreLorenzo Pisana

Ghiaccio: quando e come applicarlo correttamente


Il ghiaccio è tradizionalmente impiegato come rimedio per alleviare dolore e gonfiore causati dall'infiammazione, spesso applicato in seguito a traumi come distorsioni, contusioni o interventi chirurgici. Tuttavia, nonostante la diffusa accettazione della crioterapia come intervento efficace, le prove che la supportano sono limitate.


Studi hanno sostenuto l'utilizzo della compressione, ma non hanno riscontrato benefici nell'applicazione del ghiaccio. Il ghiaccio, insieme ai farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), è comunemente impiegato per limitare l'infiammazione immediatamente dopo un infortunio.



Ma cosa c’è che non va nell’infiammazione? Perché vogliamo ridurla?


Per rispondere torniamo alla fisiologia di base. La guarigione a seguito di una lesione acuta avviene in tre fasi: infiammatoria, proliferativa e di rimodellamento. L’infiammazione, quindi, altro non è che un'inevitabile ed essenziale risposta biologica a seguito di lesioni acute dei tessuti molli. È un tentativo protettivo del corpo di rimuovere gli stimoli dannosi e iniziare il processo di guarigione. Allora perché dovremmo ridurla? L’infiammazione acuta, che avviene grazie all’azione di vari mediatori, provoca vasodilatazione e aumento della permeabilità a livello dei capillari. Ciò consente l’arrivo di più sangue e con esso dei globuli bianchi per ripulire il sito danneggiato. Dobbiamo tenere presente che tutto ciò che riduce l'infiammazione ritarda anche la guarigione poiché il processo di infiammazione è un aspetto essenziale del recupero stesso.

Sebbene la terapia del freddo in genere rallenti in una certa misura il gonfiore dei tessuti molli, non accelera il processo di recupero. Il ghiaccio potrebbe essere un'opzione utile quando il nostro obiettivo terapeutico è limitare l'entità dell'edema, poiché è stato dimostrato che un gonfiore eccessivo o prolungato impedisce il processo di guarigione durante il periodo di recupero, che si osserva tipicamente nei casi gravi distorsioni articolari.


Allora perché quando applico il ghiaccio sto meglio?


L’effetto principale del ghiaccio è la riduzione della velocità di conduzione del nervo e, di conseguenza, una riduzione del dolore nei tessuti superficiale. Questa impressione soggettiva di sollievo dal dolore sintomatico viene sperimentata solo a breve termine e l’impatto effettivo del ghiaccio immediato sul processo di guarigione a medio e lungo termine potrebbe non rimanere lo stesso. Tale effetto è ovviamente importante poiché una riduzione della percezione del dolore permette una precoce possibilità di eseguire esercizi e mobilizzazioni ed è stato dimostrato che il movimento/contrazione permetterebbe una più rapida riduzione del gonfiore. Quindi non è il ghiaccio ad avere un azione sul gonfiore ma la capacità di riuscire a muovere prima la parte lesa (ovviamente con carichi graduali, senza creare troppo stress sui tessuti danneggiati). È quindi importante attivare il suo sistema circolatorio per favorire la guarigione dopo gli infortuni e favorire la rigenerazione delle fibre muscolari danneggiate.

Per ottenere questa riduzione della velocità di conduzione del nervo e quindi del dolore è necessario raggiungere una temperatura cutanea di almeno 10°, ad esempio applicando direttamente sulla pelle il ghiaccio tritato in una busta di plastica per 20 minuti, anche se il tempo di applicazione può aumentare se i tessuti interessati dal trauma sono profondi o se è presente molto grasso.


Quando NON bisogna mettere il ghiaccio?


Il ghiaccio va assolutamente evitato nei casi di dolore muscolare cronico non traumatico.

In caso di cervicalgie (dolori a collo e spalle), lombalgie (dolore alla bassa schiena) e dolori post allenamento (DOMS) la terapia indicata per alleviare il dolore in questo caso è il caldo, non il freddo!


Infatti, i dolori cervicali e lombari, anche se improvvisi, si associano quasi sempre a tensione muscolare che può essere addirittura aggravata dal ghiaccio.

Con il freddo, il muscolo si contrae ulteriormente, aumentando lo spasmo, mentre il calore aiuta la distensione muscolare, facilitando il recupero delle fibre danneggiate.


Conclusione


Non è necessario vietare del tutto la terapia del freddo poiché ha comunque la capacità di intorpidire il dolore e ridurre in una certa misura il gonfiore nella fase acuta. Mentre è consigliabile nelle fasi successive utilizzare il calore per favorire la circolazione e la guarigione.





-Wang, Z.R., Ni, G.X., (2021), Is it time to put traditional cold therapy in tehabilitation of soft-tissue injuries out to pasture?, World Journal of Clinical Cases, 9, 17, 4116-4112;

-Mutlu,S., Yilmaz, E., (2020), The effect of soft tissue injury cold application duration on symptoms, edema, joint mobility, and patient satisfaction: a randomized controlled trial, Journal of Emergency Nursing, 46, 6, 449-459;


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